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Strade e piste ciclabili insicure e degradate, tramite Adico il gruppo Zelarino e dintorni (Venezia) presenta il sesto esposto contro il Comune. 21 le criticità segnalate in Procura

MESTRE. Da una parte, la visione del Comune, che esalta il sistema cittadino delle piste ciclopedonali e annuncia, in pompa magna, nuovi interventi per ridurre al minimo i rischi per i cittadini. Dall’altra, la realtà descritta in un esposto dal gruppo Zelarino e dintorni (Mestre-Venezia) di Marino Zorzetto che ormai da tempo denuncia le criticità urbane e viabilistiche dell’ex quartiere Ovest e si affida alla nostra associazione per redigere e presentare corposi esposti contro l’amministrazione rea di aver trascurato le infrastrutture della zona. L’ultimo in ordine di tempo elenca 21 problematiche che riguardano, appunto, la viabilità e in particolare la sicurezza delle strade e dei percorsi ciclabili realizzati fra Zelarino, il Terraglio e Chirignago.

“Continueremo a sostenere le battaglie del gruppo fino a che non giungeranno risposte concrete da parte del Comune -– commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – Le criticità contenute nell’esposto   rappresentano, in primo luogo, un grave problema per la sicurezza dei cittadini e, nello specifico, di ciclisti, automobilisti e pedoni come si desume dalla descrizione sottostante. In secondo luogo, denotano la totale mancanza di controllo e l’assenza di interventi manutentivi da parte del Comune e, nello specifico, degli assessorati ai Lavori pubblici e alla Mobilità. Ricordiamo che è compito dell’amministrazione comunale sovrintendere in una prima fase alla realizzazione del progetto, in una seconda fase alla realizzazione dell’opera e, nella terza fase, alla verifica periodica dello stato in cui versa l’opera stessa e nell’eventuale intervento di sistemazione e manutenzione. Allo stato attuale questa terza fase appare totalmente accantonata. Infine – conclude Garofolini – registriamo la sostanziale assenza di risposte da parte del Comune ai nostri precedenti esposti sempre relativi alle criticità presenti nel territorio di Zelarino e dintorni. Sottolineiamo che, anche in questo caso, il Comune non sta assolvendo all’obbligo di rispondere in tempi definiti alle legittime richieste dei cittadini formulate, fra l’altro, tramite esposto protocollati”.

Di seguito, le 231 criticità indicate nell’esposto, che danno l’idea dello stato di abbandono della zona.

1. La pista ciclopedonale in via Gatta, a 8 mesi della sua inaugurazione, versa in degrado totale a causa di erbe alte fino a 2 metri e 40 centimetri, divenute habitat naturale delle zanzare e delle loro uova.

2. Il mancato sfalcio dell’erba rende pericolosi anche molti incroci (esempio: via Selvanese – via Delfica).

3. Arbusti con spini pericolosissimi e alberi non tagliati ad altezza di sicurezza per il transito di persone in bicicletta sulle piste ciclopedonali (esempio: via Brendole Gazzera)

4. Lungo la pista ciclopedonale di via Visinoni, all’altezza del pontile, si contano numerosi cedimenti della pavimentazione sempre a pochi mesi dall’inaugurazione della pista stessa.

5. In via Risorgimento a Chirignago si evidenzia la presenza di un grosso cedimento (buca) lungo la pista ciclopedonale.

6. Arbusti pericolosi e alberi non tagliati sono presenti ad altezza di sicurezza per il transito di persone in bicicletta sulle piste ciclopedonali (esempio: via Scaramuzza Zelarino)

7. In via Strada al Bivio Zelarino i tombini affiorano dal manto stradale per circa 8 centimetri.

8. Il materiale premiscelato di colore rosa posto su alcuni tratti delle piste ciclopedonali via Gatta presso Forte Mezzacapo, e in via Scaramuzza, in prossimità della scuola dell’Infanzia Sergio Gori, risulta non idoneo essendo troppo rigido e facilmente sgretolabile (come si è notato dopo 4 mesi dalla sua posa).

9. Il veicolo che viene usato per lo sfalcio d’erba sulle piste ciclopedonali, tende ai bordi delle piste con il suo peso specifico e risulta non idoneo rispetto al materiale con il quale sono state realizzate le piste ciclopedonali.

10. Il materiale bicomponente scelto per i tombini del Gas, Acquedotti ed Enel, si sgretola come dimostrato già dopo un anno, al passaggio degli autoveicoli nelle strade tanto che i pezzi saltano al transito dei veicoli.

11. Avendo Inaugurato le piste ciclopedonali circa 2 anni, non sono ancora segnate sulla carreggiata alcuni attraversamenti ciclopedonale nei 500 metri di via Gatta e via Scaramuzza e non sono stati posti dei cartelli segnaletici.

12. Dopo 2 anni dall’inaugurazione della pista ciclopedonale di via Gatta e via Scaramuzza, non sono ancora stati messe in sicurezza le isole ecologiche, come prevedeva il progetto.

13. Il cartello luminoso che indica l’attraversamento pedonale in riferimento alla pista ciclopedonale è ormai totalmente coperto dai rami degli alberi.

14. Le caditoie per lo scolo delle acque piovane in via Gatta (presso civico numero 50) sono otturate essendo stato coperto il relativo tratto di fossato che, fino a prima, scaricava benissimo nel canale adiacente. Ora l’acqua si scarica sulla pista ciclopedonale rendendola scivolosa per poi defluire nel canale, depositando cosi uno tratto scivoloso di fango. Inoltre le due siepi poste all’altezza dei civici 40 e 62 di via gatta creano problemi di sicurezza e di scarsa visibilità.

15. In via Turbine a Zelarino, sempre con l’inaugurazione della pista ciclopedonale, nei suoi 500 metri non è stata collocata nessuna segnalazione che dia la priorità alle biciclette e ai pedoni rispetto ai veicoli.

16. Le feritoie di tre pontili per attraversamento ciclopedonale restano aperte risultando dunque pericolose.

17. Le condizioni delle piste ciclabili dopo lo sfalcio dell’erba restano critiche.

18. Grave problema di sicurezza all’uscita del sottopasso di via Gatta in direzione Trivignano (già segnalato in precedenti esposti).

19. Circa il 15% degli alberi piantumati sulle piste ciclopedonali nuove, sono morti e dopo 2 anni non sono ancora stati sostituiti. Grave la decisione del Comune di tagliare 4 alberi secolari importanti per la cattura del CO2 e per il rilascio di ossigeno

20. In via Gatta il cornicione della casa colonica sotto il quale passa la pista ciclopedonale risulta potenzialmente pericoloso perché instabile (già segnalato in precedenti esposti).

21. In molti punti del territorio gli argini franano e i fossati sono occlusi e tappano il deflusso delle acque.

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