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Suicidio dell’imprenditore Meggetto, Adico: un’altra vittima della crisi

(Mestre, 15 maggio 2014) “Lorenzo Meggetto, noto imprenditore nel settore del calzaturiero residente a Zelarino (VE) che si è suicidato mercoledì nella sua abitazione per i problemi economici della società è l’ennesima vittima della crisi che sta attanagliando il nostro territorio – commenta il presidente dell’Adico, Carlo Garofolini, nel porgere le più sentite condoglianze ai familiari – Se le indagini in corso arriveranno a confermare il fatto che Meggetto avrebbe compiuto il tragico gesto in seguito ad accertamenti da parte di Equitalia, mai come ora si rende necessario chiedere maggior chiarezza sui sistemi di riscossione sempre più opinabili di questa agenzia che opera per conto del fisco”.

3 risposte

  1. ci sono persone che vivono evadendo da sempre e persone che perdendo la propria azienda , costruita in una vita di lavoro, non riescono a sopportare la cosa.
    Perche’ nei tribunali gli avvocati,i periti, i curatori fallimentari non sono obbligati a mettere on line i loro redditti.
    Ho avuto un’azienda con indotto ma non mi sono mai permessa porsche e suv da 150 mila euro, fuori da tribunali li vedi.
    Lo stato sta uccidendo le aziende e le persone oneste e gratifica gli evasori e i furbi.
    L’italia non ha speranza e’ finita perche’ nulla cambia
    Mi dispiace per l’imprenditore io ho imparato a convivere con le umiliazioni di un fallimento vivo come se fossi LOBOTIZZATA, senza piu’ il rispetto di nessuno, ti vendono le tue cose, che ha sudato ad avere per tre lire a persone che manco dimostrano come hanno fatto i soldi.
    Gli imprenditori sono lasciati soli e non si modificano le leggi sui fallimenti
    E’ un evento eccezionale questa crisi eppure le leggi sui fallimenti sono quelli di un periodo normale.
    Chi puo’ se ne va all’estero, studenti, industrie, capitali e cervelli e ci troviamo ad aiutare povere persone con soldi che non ci sono piu’.
    Eppure per taluni la crisi non c’e’altrimenti tutti scenderebbero in piazza

  2. mi dispiace per l’imprenditore che dopo una vita di lavoro è arrivato ad un gesto così estremo.
    Ma ora sembra che le cosa stiano cambiando con la soppressione di Equitalia (che di equo ha veramente poco) ed il trasferimento ai Comuni del compito di riscuotere tasse e gabelle varie. I quali Comuni affideranno l’incarico a ditte private, come avveniva in un lontano passato. Incarico questo molto ambito dai privati perchè con l’aggio fissato a loro favore dai Comuni nel giro di una generazione si costituiscono un ingente patrimonio. Ne ho conosciute diverse di queste famiglie di gabellieri sempre tutte molto benestanti, fra le più ricche della città. Anche se malviste perchè le dilazioni che erano sempre disponibili a concedere al debitore (al contrario di Equitalia che è un Ente pubblico)sottobanco se le facevano pagare profumatamente.
    Sembra sia molto difficile in un settore così delicato trovare la giusta misura.

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