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“Suo figlio ha provocato un terribile incidente”, 95enne romana “alleggerita” di 7 mila euro da squallidi malviventi. Adico: “prelevati importi rilevanti in un solo giorno, per noi la banca ha palesi responsabilità”

ROMA. Com’è possibile che in così poco tempo siano stati prelevati 7 mila euro, a fronte di un massimale giornaliero di 2 mila euro? Perché la banca non ha allertato la propria cliente, fra l’altro molto anziana, di fronte a operazioni così rilevanti e anomale? Sono queste le domande che Adico pone alla banca Unicredit capitolina in seguito alla terribile disavventura vissuta da V.Q., 95enne pensionata romana, lo scorso 28 aprile nella propria abitazione.

L’anziana, quel giorno, ha ricevuto una telefonata al proprio telefono fisso mentre il figlio che vive con lei era fuori casa. Dall’altro capo, un misterioso interlocutore che le comunicava come suo figlio avesse provocato un terribile incidente con conseguenze molto gravi per una terza persona. Di lì, la necessità di recuperare immediatamente una somma importante per pagare l’avvocato. La donna, scossa e addolorata, non ha chiesto altre spiegazioni e dopo pochi minuti alla sua porta ha suonato un giovane trasandato che si è presentato come il riscossore dell’importo richiesto. La donna non ha potuto fare altro che consegnare quanto aveva in casa, pressata dallo squallido malvivente. Il quale, non contento, si è fatto consegnare pure il bancomat e il relativo codice. Tanto che, alla fine, come detto, il delinquente, probabilmente con altri complici, è riuscito a ritirare 7 mila euro in pochissimo tempo.

“Al di là del disgusto che provocano queste storie, purtroppo molto frequenti – attacca Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – ci chiediamo come sia possibile che una banca non abbia dei sistemi di sicurezza in grado di allertare il cliente in caso di operazioni così anomale. Tanto più se di tratta di un correntista molto anziano, come in questo caso, che non può essere certo avvezzo a prelievi di questa entità. Ma vogliamo anche capire come sia possibile che in un giorno i malviventi abbiamo potuto portare via 7 mila euro. Il nostro scopo è che la socia venga risarcita, poi lasciamo alla polizia il compito di arrestare i malviventi e alla giustizia la responsabilità di prevedere punizioni esemplari nei confronti di questi personaggi che non possono essere definiti neppure essere umani. Perché una persona con un minimo di coscienza non si sognerebbe mai di truffare in questo modo una 95enne totalmente indifesa”.

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