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“Tassa” sui pannelli, rischio per 10 mila

Gli impianti superiori a tre kilowatt fanno aumentare il valore catastale dell’immobile e con esso le imposte in arrivo

Avete messo i pannelli solari per risparmiare sulla bolletta? Arriva l’effetto boomerang per circa diecimila famiglie trevigiane: ora l’impianto fotovoltaico fa aumentare la rendita catastale, e quindi l’Imu, la Tasi e le altre imposte che hanno come base proprio il valore catastale.

Una sorpresa non certo piacevole, non c’è che dire. Non colpirà tutte le abitazioni che hanno installato i pannelli, bensì solamente quelle il cui impianto supera una potenza di tre kilowatt e il cui valore è superiore al 15% della rendita catastale. Facile, no? No. Proprio per venire incontro a chi sarà costretto ad addentrarsi in questa classifica giungla burocratica all’italiana, l’Agenzia del territorio del Veneto sta predisponendo una sorta di vademecum che spiegherà chi, come, cosa.

Non è semplice, e il Veneto è proprio la regione più toccata (assieme alla Lombardia), quella che in questi anni ha fatto i progressi maggiori dal punto di vista della corsa all’energia solare. In tutto, nella nostra regione, sono oltre 74 mila gli immobili dotati di impianto fotovoltaico. Facendo una prima scrematura, ovvero considerando solamente quelli di potenza superiore ai 3 kw, si arriva a circa 53 mila, e di questi si stima che circa diecimila siano in provincia di Treviso. Mediamente, sette metri quadrati di pannelli producono un kilowatt. Ora il passaggio più complicato: come faccio a calcolare se l’impianto, magari installato quattro o cinque anni fa, supera quella soglia del 15% del valore catastale dell’immobile? Non è facile il fai-da-te, per questo gli ordini professionali (quello dei geometri in primis) si stanno già mobilitando perché è probabile un assalto da parte dei proprietari di case “fotovoltaiche”.

Insomma, la novità che viene illustrata dalla circolare numero 36/E dell’Agenzia delle entrate del 19 dicembre 2013 non farà sorridere molti trevigiani. Nemmeno sul fronte delle aziende installatrici si brinda: se mettere i pannelli sul tetto ha queste controindicazioni, c’è il rischio che il mercato subisca un brusco stop. «No alle tasse sulla green economy», tuona la Cna, con le parole del segretario provinciale Giuliano Rosolen, «Il fisco italiano non deve fare cassa con chi investe in energia pulita. La circolare che introduce questa barbarie va stralciata. Chi ha investito in un impianto per la produzione di energia pulita non deve trovarsi a dover pagare più tasse perché l’immobile è aumentato di valore. E quando l’impianto sarà a fine ciclo e dovrà essere smaltito? Chi investe in energia pulita permettendo al Paese di raggiungere gli obiettivi comunitari non deve essere punito». Uno stop viene chiesto anche dalla deputata Pd Laura Puppato.

(fonte La Tribuna di Treviso 14 aprile 2014, di Fabio Poloni )

5 risposte

  1. Chiunque sia il firmario o i firmatari di questa richiesta vanno puniti,licenziati ed estromessi dalla nostra ITALIA; SONO DEGLI ASSASSINI ECONOMICI E POLITICI.

  2. Siamo governati da gente senza cervello che pensa solo a proteggere con ogni mezzo i loro privileggi (per questo ce l’hanno il cervello), questo lo sapevamo, a loro dell’energia alternativa, dell’inquinamento del pianeta e tutto il resto non gliene frega niente, e meno male che parlano di progresso, di ripresa, di occupazione.

  3. Il caro MATTEO, se vuol risolvere tutti i problemi dell’ITALIA e degli ITALIANI, dovrebbe mettere una tassa almeno del 25% sui proventi da furto, naturalmente i primi contribuenti dovrebbero essere i politici presi con le mani nella marmellata, anzi loro dovrebbero essere trattati come i mafiosi, se non dimostrano la provenienza dei loro beni, si procederà al loro sequestro, con vendita all’asta.
    Per fortuna c’è GRILLO E IL SUO MOVIMENTO, almeno per ora, la prima condanna la già avuta, quanto durerà, io sono pessimista, e prevedo per lui le patrie galere.

  4. a quando una sana politica energetica nazionale? Certo che fino a quando l’energia pulita viene pagata al produttore 3 volte il costo in bolletta altro che tasse!!!

  5. Poveri italianucci che si fanno abbindolare da questa zavorra di politici che hanno distrutto questo, anche mio, “”BEL PAESE””. Questa parte d’italiani che ancora ci credono ( e che vanno puntualmente ….in cabina!!!)hanno fatto la fine di quell’asino (che per definizione non capisce un ……) al quale gli hanno fissato del fieno in testa e il povero somaro per raggiungere il fieno e quindi mangiarlo,cammina..cammina ed intanto lui(poverello !) tira sù l’acqua dal pozzo che serve al contadino!! Meditate italianucci meditate!!!!!!!!

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