Da quasi due anni contesta le bollette di Enel, caratterizzate da importi eccessivi, conteggi sbagliati, storni, rettifiche. Tramite l’ufficio legale dell’Adico ha scritto allo sportello per l’Energia elettrica, il gas e il sistema idrico e ora è in attesa di risposte che tardano a venire. Eppure, pur essendo in fase di contestazione di fatture considerate del tutto errate, De Iacob Rocco, titolare del ristorante “Do Ciacole” di Olmo di Mira, continua a essere tartassato dalle società di recupero crediti che lo tempestano di telefonate quasi bisettimanali. “Due settimane fa mi hanno chiamato da Palermo – spiega il ristoratore -, poi da Milano. Minacciano azioni di ogni genere, pignoramenti e quant’ altro. Ma io non mi lascio intimorire, perché so di essere dalla parte della ragione e oltretutto siamo in attesa della risposta del garante quindi non capisco perché si ostinino a chiamarmi”. In realtà quella di De Iacob è solo una delle tantissime segnalazioni che Adico riceve quasi giornalmente da parte di persone tormentate da società di recupero crediti che diventano sempre più aggressive e minacciose. “A volte si resta scioccati di fronte a certi racconti – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Ci sono persone, soprattutto anziane, ma non solo, che ci contattano sconvolte, dicendo di aver ricevuto la telefonata del recupero crediti che non si limita a ricordare il debito, ma che si permette di minacciare azioni estreme e assolutamente non previste, mettendo le persone in uno stato d’ansia e d’agitazione che condanniamo vivamente. C’è anche capitato di ricevere le telefonate di persone anziane che, esasperate, minacciavano il suicidio”. Come difendersi allora da queste realtà? “Quando si è seguiti dalla nostra associazione – continua Garofolini – il recupero crediti deve chiamare noi e non l’iscritto. Lo sanno bene queste società ma alla fine ci provano sempre. In questo caso i soci non devono preoccuparsi, basta dire che della questione si occupa il nostro ufficio legale e mettere giù il telefono. Negli altri casi, se si riceve una telefonata eccessivamente minacciosa, la si può segnalare al garante. Se si ricevono lettere normali, mail, o messaggini telefonici, non bisogna neppure prenderli in considerazione, perché non hanno valore legale. L’unica comunicazione ufficiale a cui dare seguito è quella che giunge tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Naturalmente la nostra associazione assiste tutte le persone inseguite dalle società di recupero crediti”.