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VENEZIA, MULTA DA 20 MILA EURO ALL’ OSTERIA CHE HA STANGATO QUATTRO GIAPPONESI

Una multa pesante, da 20 mila euro. Così i vigili hanno punito l’Osteria Da Luca, la locanda a due passi da San Marco che aveva presentato un conto da truffa, 1.143 euro per quattro bistecche e una frittura. I quattro studenti giapponesi imbrogliati hanno avuto così la loro piccola soddisfazione. Il locale non aveva neanche emesso lo scontrino fiscale ma la “strisciata” della carta di credito era diventata la prova incontestabile che i gestori li avevano tartassati. La notizia della multa elevata al ristorante è stata diffusa dal sito on line de La Nuova Venezia, che aggiunge anche altri particolari, ad esempio che il titolare cinese della trattoria era stato in passato fermato per droga. Sanzione pesante, arrivata dopo il controllo della polizia locale, carabinieri del Nas e ispettori dell’Usl effettuato ieri nel locale gestito dalla stessa famiglia cinese. Non sono però state riscontrate irregolarità tali da portare alla chiusura del locale.
Viceversa, non sarebbe sanzionabile un altro locale veneziano dal conto particolarmente salato, la Trattoria Casanova, che per due primi, un secondo grande e due bottiglie di acqua ha fatto pagare 315 euro ad altre tre studentesse giapponesi.
Il controllo all’Osteria Da Luca è avvenuto l’indomani della consegna al comando della polizia locale veneziana, da parte del portavoce del Gruppo 25 Aprile, Marco Gasparinetti, della copia della denuncia presentata dai quattro studenti giapponesi vessati alla Guardia di Finanza di Bologna, città dove risiedono.  Le verifiche di ieri hanno riguardato anche la conservazione dei cibi, l’esposizione delle tabelle merceologiche, la regolarità della struttura rispetto alle norme sanitarie imposte per poter continuare a lavorare, eventuali abusivi edilizi, le condizioni dei servizi destinati al pubblico e gli spazi usati dal personale che lavora nella trattoria. Ma c’è anche un’altra l’Osteria da Luca, non a Venezia ma a Carpenedo, a essere danneggiata. Presa di mira sui social ma solo omonimi, lanciano un accorato appello: “Noi, qui a Carpenedo, non c’entriamo nulla”.

Fonte: La Repubblica  

Una risposta

  1. sarebbe ora di obbligare i ristoratori ad avere le cucine a vista, si eviterebbe di avere surgelati al posto di cibo preparato in giornata!

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