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Versa due caparre da 2 mila euro l’una per il superbonus ma l’azienda sparisce. Grazie al suo fiuto investigativo e all’Adico, ingegnere di Fiesso ottiene un rimborso da 6 mila euro

Fiesso d’Artico. Quando si unisce il fiuto da ispettore Derrick del committente e l’ormai consolidata esperienza maturata da Adico sul fronte del superbonus, i risultati arrivano anche con una controparte sfuggente ed evasiva (per usare due eufemismi). La storia di R.B., 52enne ingegnere di Fiesso d’Artico, dimostra in modo inequivocabile questo teorema, evidenziando come la tenacia paghi anche quando ormai sembra tutto perduto. In questo caso in gioco c’erano due caparre da 2 mila euro l’una che rischiavano di sprofondare nelle sabbie mobili del superbonus a fronte di studi di fattibilità mai eseguiti. Alla fine, le indagini svolte dal socio con ingegno e astuzia, oltre alla caparbietà dell’ufficio legale dell’Adico, hanno portato a casa un risultato eclatante: la restituzione delle caparre più il pagamento delle imposte di registro degli interessi e delle spese legali: in tutto, circa 6 mila euro.  

La storia prende forma circa un anno fa quando R. B. cerca un general contractor per eseguire lo studio di fattibilità su due abitazioni singole di proprietà: una a Caltana e una a Fiesso. Attraverso un geometra che segue alcuni lavori nella casa di Caltana, contatta la AST di Vigodarzere e prende un appuntamento con il loro commerciale. L’accordo c’è e l’ingegnere di Fiesso versa due cappare da 2 mila euro ciascuna per procedere con lo studio di fattibilità e definire l’intervento di ristrutturazione. In realtà, l’azienda, una volta ottenuti gli acconti, si limita a un veloce sopralluogo per prendere le misure della casa e poi sparisce.

Da qui inizia l’avventura investigativa del socio Adico che indaga su AST partendo dalla visura camerale dell’azienda. Scopre così che la società ha attraversato qualche traversia e nota, soprattutto, che come amministratore delegato c’è una ragazza giovanissima. Tramite i social, conferma che la giovane non sembra avere nulla a che fare con l’attività edile, potrebbe dunque essere un prestanome. Nelle sue ricerche, poi, l’uomo scova un artigiano incaricato di eseguire sopralluoghi e rilievi. Ma anche lui risulta una vittima della ditta perché alla fin fine non viene mai chiamato per i lavori e ha pure versato la caparra per il superbonus, senza ottenere nulla.

La perseveranza di R.B. si concretizza con una call collettiva fra i clienti rimasti a mani vuote e il geometra che ha indicato l’azienda. Il gruppo si organizza per andare di persona nella sede dell’AST a Vigordarzere. L’azienda c’è e anche il magazzino con il materiale quindi gli animi si placano. Sembra che questa sia la svolta, i responsabili della ditta confermano la volontà di onorare il contratto. Ma poi svaniscono per altri mesi. A questo punto l’idea è quella di rivolgersi all’Adico però prima il 52enne di Fiesso invia una Pec all’azienda per avvertirla della volontà di rivolgersi a un avvocato. La mail torna indietro e così R.B. compie un’ulteriore indagine contattando la società Aruba che conferma le anomalie di quella posta certificata (di cui ogni azienda ha l’obbligo di dotarsi).

Ora inizia invece l’attività di Adico che invia prima una lettera bonaria, poi una ingiunzione di pagamento, poi la messa in mora. Infine procede con il pignoramento conto terzi. Le “minacce” legali sortiscono un primo effetto perché l’avvocato della AST presenta l’offerta dell’azienda che richiede anche riservatezza assoluta sulla mediazione. L’ingegnere non ci sta e, sempre tramite Adico, prosegue con il pignoramento conto terzi e con il blocco dei conti della ditta. E, alla fine, ottiene indietro le caparre più altri 2 mila euro per interessi e spese varie.

“Abbiamo numerose pratiche aperte sul fronte del superbonus – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – e quasi tutte riguardano caparre non restituite a fronte di interventi mai iniziati. Quando le ditte svaniscono nel nulla, tipo la Sostenibility di Susegana, la battaglia si fa davvero ostica anche perché si passa al penale. Nel caso dell’AST di Vigodarzere il pericolo era quello di non riuscire più a contattare l’azienda. La tenacia del socio, però, è stata fondamentale per non perdere i contatti e così, una volta coinvolta la nostra associazione, il problema si è risolto con un risultato che va oltre le più rosee aspettative”.

2 risposte

  1. Salve io marchioro Nicoletta sto cercando di restituire una coperta antidolorifica comprata dalla ditta ELEVEN, in quanto non ho riscontrato i benefici da loro riportati sto pagando mensilmente questo Acuisto che non mi da nessun beneficio e vorrei renderlo ma l’azienda mi dice che non è possibile non so come procedere in merito potete darmi un consiglio Grazie

    1. Salve signora, ci sono delle cose da capire. L’ha comprata in negozio? Da quanto tempo? Per come mi ha descritto la vicenda temo non ci siano molte possibilità di restituire il prodotto facendosi restituire i soldi. Provi a contattarci allo 041-5349637 (dal lunedì al venerdì 9-13 e 15-19).
      Buona serata
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

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