Il superbonus ristrutturazione piace a tanti, e non potrebbe essere altrimenti. I vantaggi sono innumerevoli anche se gli ostacoli da superare prima di poterne beneficiare non mancano e spesso appaiono insormontabili (leggi, abusi edilizi non sanabili). Purtroppo, però, al di là delle condizioni da soddisfare, può succedere di incappare in situazioni poco chiare, soprattutto quando la ditta a cui si intende affidare i lavori non si comporta in modo trasparente. Fra le varie pratiche aperte dalla nostra associazione nell’ambito del superbonus, quella che riguarda la ditta 4i Tech srl risulta emblematica perché testimonia le falle di un sistema che se funzionasse bene porterebbe indubbi vantaggi all’economia dei territori. A questa azienda con sede a Lecce, infatti, F.C., impiegato mestrino che ora si è affidato allo studio legale dell’Adico, ha versato 500 euro di caparra, in riferimento a un contratto d’appalto connesso al superbonus 110%. In questo modo, l’uomo ha di fatto affidato alla 4i Tech srl l’incarico preliminare alla realizzazione delle opere di riqualificazione energetica. Il problema, però, è che quella caparra è stata versata il 30 gennaio 2021 e, a oggi, non è stata eseguita alcuna opera né è stato fornito alcun adeguato riscontro alle richieste di chiarimento formulate dal nostro socio. “Non sappiamo se ci siano stati problemi tecnici od organizzativi da parte della ditta – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’associazione dei consumatori mestrina – ed è per questo che abbiamo inviato una diffida chiedendo di fornire spiegazioni per i lavori mai iniziati, ricordando quale dovrebbe intendersi il termine ultimo di realizzazione dell’opera. In caso di mancata risposta, il contratto dovrà intendersi risolto e la caparra restituita. Naturalmente a quel punto si valuterà anche una eventuale azione risarcitoria”.