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Al via i test Invalsi, con la solita coda polemica

AL VIA le prove Invalsi seguite dalle solite polemiche. Dal 6 maggio al 19 giugno, oltre due milioni di alunni italiani affronteranno il test per la valutazione delle competenze in Italiano e Matematica. Uno strumento che dovrebbe servire a individuare le criticità del sistema formativo nazionale e adottare iniziative volte a eliminare le differenze fra i diversi territori. Quest’anno, si inizia con gli alunni delle seconde e quinte elementari che martedì si confronteranno con la prova preliminare di lettura (decodifica strumentale) e quella di Italiano. E il giorno successivo se la vedranno con la Matematica e con il questionario studente. Il 13 maggio sarà la volta degli studenti del secondo anno delle scuole superiori che in un giorno solo si cimenteranno con la prova di Italiano, quella di Matematica e il questionario studente che raccoglie le informazioni sul contesto di provenienza degli alunni. Si chiude il 19 giugno con la prova nazionale cui saranno sottoposti gli studenti alle prese con gli esami di licenza media. Nella tornata 2013/2014 non svolgeranno test gli studenti del primo anno della scuola media. Il motivo è stato spiegato lo scorso mese di novembre. Le scuole medie avranno le informazioni necessarie sugli apprendimenti degli studenti in entrata, cioè quelli di prima media, attraverso la messa a disposizione da parte dell’istituto di Frascati dei risultati degli alunni che l’anno precedente hanno sostenuto la prova in quinta elementare. “Ed è allo studio per i prossimi anni la differenziazione delle prove per i diversi indirizzi della scuola superiore. Al momento sono le stesse per tutti: dai licei agli istituti professionali. E, in attesa che venga esteso a tutti coloro che frequentano l’ultimo anno delle superiori, un piccolo campione di studenti alle prese con la maturità svolgerà dei pre-test: pacchetti di domande al di fuori degli esami di maturità” Contro la scuola-quiz, anche quest’anno scenderanno in piazza i Cobas. “Errare è umano, perseverare diabolico: Giannini insiste con gli indovinelli”, dice il sindacato. “Contro la scuola-quiz e la scuola miseria, scioperiamo e boicottiamo i quiz Invalsi il 6 e il 7 maggio e il 13 maggio con manifestazioni provinciali”. Il 6 e il 13 maggio i Cobas organizzeranno un sit-in al ministero. Ma la neo presidente dell’Invalsi, Anna Maria Ajello, vuole inviare una nota ai docenti per convincerli dell’efficacia dello strumento di indagine. Che nasce per misurare gli apprendimenti e offrire alle scuole i dati, confrontabili con gli altri istituti dello stesso contesto e di contesti diversi, per attivare misure volte a migliorare le performance degli alunni. Le indagini degli anni scorsi hanno ormai delineato un quadro abbastanza netto. Con gli alunni delle regioni meridionali che arrancano e i compagni di quelle settentrionali che ottengono punteggi paragonabili ai migliori studenti del mondo. Un divario che cresce con le classi frequentate dagli stessi alunni. Al secondo anno delle superiori il gap tra i quindicenni siciliani e i coetanei lombardi arriva a 31 punti: l’equivalente di un anno di studi. Divario che in Matematica sale addirittura a 34 punti. Ma che va di pari passo con la povertà relativa delle famiglie italiane. Più povero (economicamente, ma anche dal punto di vista sociale) è il contesto di provenienza degli alunni, più i risultati lasciano a desiderare.

Fonte: repubblica.it

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