MESTRE. La fronte (a un centimetro dall’occhio) e la schiena ferite, l’auto completamente ammaccata. Sono queste le conseguenze subite lo scorso 13 agosto da R.F. , 54 anni impiegato mestrino nell’ambito finanziario,poco prima del nubifragio serale che ha aggredito Mestre. Ora l’uomo si è rivolto all’Adico per reclamare un risarcimento. Questa la storia. Lo scorso 13 agosto, verso le 19.30, Mestre viene oscurata da una tenebrosa nuvola accompagnata da lampi, vento e tuoni. Il presagio di un furibondo temporale è nell’aria ma non si è ancora scatenato nulla. A quell’ora R.F. sta transitando in via Donatello per raggiungere la moglie in viale San Marco. Qui parcheggia l’auto, quando ancora la pioggia si limita a violente minacce, e scende dalla vettura. Un secondo dopo viene travolto da una massiccia fronda di rami crollati da un albero piantato a pochi metri da lui. L’uomo viene colpito alla schiena e in faccia, vicino a un occhio. Solo per un miracolo le conseguenze non sono più nefaste. R.F. si fa medicare dalla moglie, che fortunatamente lavora in farmacia e così tampona il sangue sparso sul viso e sulla schiena. Poi si recano entrambi in Pronto soccorso per ulteriori controlli. Intanto la macchina registra innumerevoli ammaccature. Il giorno dopo l’accaduto, l’uomo ancora scosso e tramortito si rivolge allo sportello “risarcimento danni” dell’associazione, per valutare la possibilità di un risarcimento sia per le spese mediche sia, soprattutto, per i danni subiti dalla macchina che si aggirano fra gli 800 e i 1.000 euro. “Il socio – racconta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – si è presentato ancora scosso per quanto accaduto. Dal racconto e anche da altre indagini che abbiamo svolto circa lo stato di salute degli alberi nella zona di viale San Marco, riteniamo che vi siano evidenti responsabilità attribuibili alla mancata manutenzione degli alberi che mette a rischio i soggetti che transitano nella via e impedisce di preservarne l’incolumità. La vicenda ha l’avvallo di diversi testimoni. Il Comune ci ha già risposto richiedendoci la documentazione fotografica di quanto accaduto e ci auguriamo che la questione venga rapidamente risolta a favore del nostro socio”.