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VOLKSWAGEN NELLA BUFERA: HA TRUCCATO I DATI SUI GAS DI SCARICO. IL TITOLO CROLLA

Volkswagen crolla in Borsa e chiude in calo del 17,2%, con picchi del -23% e ai minimi da oltre 3 anni, dopo aver ammesso di aver falsato la misurazione degli scarichi di gas dei veicoli diesel venduti negli Stati Uniti per aggirare gli standard ambientali. Un passo falso che rischia di costare 18 miliardi di dollari di sanzioni e già ha portato la casa tedesca a sospendere la vendita dei modelli diesel (sia Vw che Audi) negli Stati Uniti. Aperta da Washington un’inchiesta penale sulla vicenda. E’ un vero e proprio terremoto quello che sta scuotendo l’industria tedesca e tutto il mondo delle quattro ruote. Una situazione confermata direttamente da un portavoce dell’azienda: “Lo abbiamo ammesso davanti alle autorità, adesso collaboriamo attivamente”. Una presa di posizione che ha già portato al ritiro di 500mila vetture vendute negli Stati Uniti, seguito dalla vendita massiccia dei titoli del gruppo sulla Borsa di Francoforte: in termini di capitalizzazione di mercato, a Vw mancano 15 miliardi nel giro di poche ore. Secondo l’agenzia di rating Fitch, le cattive nuove possono impattare sul giudizio verso la casa tedesca, non tanto in termini economici quanto d’immagine: proprio negli Usa, “dove la Volkswagen sta cercando di aumentare la propria quota di mercato”. Preoccupato anche il governo con il ministro dell’Economia, e vice cancelliere, Sigmar Gabriel che parla di “un brutto incidente. E’ una brutta storia, credo sia evidente. Siamo davanti a un clamoroso inganno ai danni dei consumatori. Siamo preoccupati che ne soffra la reputazione, a ragione eccellente, dell’industria dell’auto tedesca e in particolare quella di Volkswagen”. Il ministro dei Trasporti, Alexander Dobrindt, rincara la dose annunciando alla Bild “test approfonditi” su tutti i modelli diesel della casa: “Ho chiesto all’Ufficio federale dell’automobile di far condurre immediatamente dei test specifici e approfonditi sui modelli diesel di Volkswagen da esperti indipendenti”. Per cercare di riconquistare la fiducia, l’ad del gruppo, Martin Winterkorn, aveva annunciato l’avvio di un’inchiesta indipendente per chiarire l’accaduto: “Mi scuso personalmente in tutti i modi, per aver perso la fiducia dei nostri clienti e del pubblico. Quanto accaduto ha per tutti noi del direttivo e per me personalmente la massima priorità. Una cosa, però, deve essere chiara, la Volkswagen non tollera alcuna violazione delle regole o delle leggi” e quindi “farà tutto il possibile per recuperare la fiducia persa. Lavoriamo con le autorità in modo completo e per chiarire tutta la vicenda in modo rapido e trasparente”, ha detto il numero uno della casa automobilistica. La notizia non può non arrivare ai piani alti del governo: da Berlino fanno sapere di “aspettare informazioni adeguate” dal gruppo Vw, che “adesso deve collaborare strettamente con le autorità americane”. La motorizzazione tedesca, ha aggiunto il governo, “deve valutare se anche in Germania vi siano state analoghe manipolazioni”: se ciò fosse vero, sarebbe un rischio incredibile visto che in Europa le vendite di auto diesel sono molto più elevate che negli Usa. Il ministero tedesco dell’ambiente ha indicato che “a breve sono previsti colloqui tra il governo” e il presidente Winterkorn. Sabato, l’agenzia per la protezione ambientale (Epa) statunitense aveva ordinato il richiamo di quasi 500mila veicoli della casa tedesca accusata di aver infranto la legge installando un software per aggirare gli standard ambientali per la riduzione dello smog nelle vetture Audi e Volkswagen a 4 cilindri prodotte tra il 2009 e il 2015. Si tratta di un software capace di rilevare quando la macchina è sottoposta ai test sulle emissioni, in modo da tenere attivo il sistema di controllo sulle emissioni solo in quel periodo di tempo. Negli altri momenti, è l’accusa dell’Epa, i veicoli inquinano molto più di quanto comunicato dalla casa produttrice. Il software è stato creato per nascondere l’emissione di monossido di azoto. “Usare un impianto di manipolazione nelle macchine per eludere gli standard ambientali è illegale, e una minaccia alla salute pubblica” ha dichiarato Cynthia giles, funzionaria dell’Epa. Le accuse riguardano circa 482mila Vetture diesel vendute negli Stati Uniti dal 2009: le Volkswagen Jetta, Beetle, Golf e Passat, e l’Audi A3.

fonte: repubblica.it

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