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CONVERSIONE LIRE-EURO, LA CIRCOLARE DELLA BANCA D’ITALIA NON FERMA LE ISTANZE INVIATE DALL’ADICO. GAROFOLINI: “CERCANO DI LIMITARE I DANNI, MA NOI ANDREMO FINO IN FONDO”

Errata, illogica, palesemente discriminatoria e in aperto contrasto con il principio enunciato dalla Corte Costituzionale. Non si può definire in altro modo la circolare con cui la Banca d’Italia (a braccetto con il ministero dell’Economia) tenta di limitare i danni dopo che la Corte Costituzionale ha di fatto riaperto i termini per la conversione delle lire in euro. L’illegittimità dell’azione messa in campo dal governo Monti, che ha anticipato di tre mesi (e da un giorno all’altro) la prescrizione, spiazzando tantissimi cittadini che intendevano cambiare i propri soldi, è stata decretata illegittima dalla sentenza della Corte. Però “la Banca d’Italia dice che convertirà le lire solo a chi ne abbia fatto richiesta fra dicembre 2011 e febbraio 2012, nel periodo, cioè, in cui Monti aveva annunciato che non si potevano più cambiare i soldi – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Se non fosse un patetico tentativo di fregare ancora una volta la gente come è stato fatto con i rimborsi delle pensioni, ci sarebbe proprio da ridere. Ma perché mai una persona avrebbe dovuto chiedere la conversione fra dicembre e febbraio se Monti aveva anticipato i termini della prescrizione? Eppure ci sono persone che l’hanno fatto, magari perché non informate, o perché tenaci: però allo sportello hanno ricevuto un diniego ma non certo una carta che lo testimoniasse. Quindi, come fa una persona a dimostrare di aver tentato la conversione in quel periodo? Siamo basiti, ma crediamo che la stessa Banca d’Italia ritornerà presto sui propri passi, perché davvero questa circolare è ridicola, per usare un eufemismo”.
Adico, dunque, va avanti a testa bassa con le istanze di conversione fino al 28 gennaio, data che il nostro ufficio legale, calcolando i tempi della prescrizione, ha stabilito ome ultimo giorno per chiedere la conversione. “Diciamo alla Banca d’Italia e al Ministero di chiarire la loro posizione – continua Garofolini – onde evitare un’altra valanga di ricorsi che porterebbero inevitabilmente a un altro pronunciamento della Corte Costituzionale favorevole ai risparmiatori. Si mettano il cuore in pace, la sentenza della Corte è chiarissima e noi stiamo già facendo fronte comune con le altre associazioni per dare battaglia senza quartiere se la circolare emanata in questi giorni non viene immediatamente ritirata”.

4 risposte

  1. Ci auguriamo di tutto cuore che le Unioni per i Consumatori insieme all’Adico riescano a spuntarla; ma, ridicola o no, quella circolare è stata emessa solo come pretesto per dire in qualche modo che la Banca d’Italia non vuole pagare le quote della conversione: mettiamoci il cuore in pace. Dobbiamo dire grazie a Monti, culo e camicia con le banche, e a Re Giorgio (che sembrava aver dimenticato il suo passato di fervente comunista) che hanno di comune accordo costituito quel “Governo Tecnico”, che di tecnico aveva solo il metodo per risollevare l’economia con la pelle dei consumatori meno abbienti, riempiendo le casse delle banche grazie al “tesoretto” (che mica era suo) ed a una sorta di provvedimenti che con la scusa della tracciabilità del denaro hanno costretto il Popolo Bue a correre negli istituti bancari per accendere conti correnti che prima non gli servivano.

  2. Non conosco bene la questione ma vorrei osservare:
    In corrispondenza dell’entrata in vigore dell’euro
    vi era a possibilità di fare detta conversione.
    Se soggetti hanno ancora lire o sono stati degli sprovveduto o questi erano frutto di “nero” o illeciti. A me starebbe bene la riapertura dei termini con una penale esemplare.
    massimo bestetti

  3. Come previsto, secondo copione, hanno trovato, od almeno tentato, il modo di by-passare l’ennesima sentenza della Corte Costituzionale! (altro caso recente, ad esempio, all’epoca Berlusconi relativamente all’inapplicabilità dell’IVA sulla tassa asporto rifiuti, fecero un decreto, se non ricordo male, di due righe dove dicevano che si intendeva che l’IVA andava pagata, punto e basta). Ma mentre le altre volte la posta in gioco era una montagna di miliardi, questa volta sono convinto che si tratti di spiccioli, quindi per certi versi ancora più odiosa.
    Sono comunque entusiasta di leggere, dopo aver sostenuto innumerevoli volte quanto sia controproducente il frastagliamento delle Associazioni, che stavolta facciano fronte comune.
    Spero che si continui su questa strada anche in futuro e di sicuro potranno essere vinte tutte le battaglie, non solo alcune.

  4. Ma quali sprovveduti? Qualcuno ha trovato delle somme nascoste da chissà quanto tempo, probabilmente risparmi di genitori o nonni che li hanno nascosti per antica mentalità di risparmio in casa, e poi sono deceduti prima dell’avvento dell’euro: oggi li hanno trovati, e non sono certo soldi dello Stato. Perché non dovrebbero convertirli? E poi perché Monti ha compiuto un’azione forzata e a quanto sembra illegale per rimpinguare le casse dello Stato a spese di piccoli risparmiatori ? Il governo ha fatto i salti mortali per salvare le banche, che pure ne hanno fatte di tutti i colori (senza tanti riguardi per chi ha perso tutto)e adesso si inventa strane circolari per non eseguire la conversione. Altro che esemplare punizione !

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