Chi fa da sé fa per tre è un motto che non calza sempre a pennello. Nel mondo dei consumatori, per esempio, chi fa da solo ne esce spesso sconfitto. Lo sa bene S.G., titolare di un bar di via Servi di Maria che giusto un anno fa si è inondato di acque nere per il danneggiamento di un tubo di scarico durante il collocamento della fibra. L’uomo ha tentato in più modi di ottenere un risarcimento per i danni subiti, ma senza ottenere nulla. Solo l’intervento dell’ufficio legale dell’Adico ha smosso la situazione, con il rimborso di 600 euro corrispondenti alle spese affrontate per sistemare il guasto.
Come detto la vicenda si concretizza lo scorso aprile quando i titolari del locale decidono di dotarsi della fibra per la linea internet. Un servizio in più, insomma, per i tanti clienti “tecnologici”. La scelta cade sulla Vodafone che affida i lavori a una ditta esterna. L’ operazione però non va a buon fine perché durante l’intervento si rompe un tubo di scarico e le acque nere invadono il locale creando problemi anche ad altri inquilini. Inizia così un lungo scambio di pec e di comunicazioni che però non portano ad alcun risultato tangibile.
Una decina di giorni fa, dunque, i titolari del bar si sono rivolti all’Adico per cercare di ottenere giustizia e la diffida dell’ufficio legale dell’associazione ha sortito subito effetto immediato. La ditta incaricata dei lavori ha riconosciuto il rimborso di 600 euro per il danno subito.
“Questo caso è molto simile ad altri che affrontiamo quasi quotidianamente – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Lo svolgimento della vicenda, però, è talmente emblematico da lasciare basiti. Come mai il cittadino o, in questo caso, l’imprenditore, da solo non è riuscito a farsi rimborsare da solo ed è dovuto ricorrere al sostegno di una associazione? Per carità, per noi è motivo di soddisfazione ma è chiaro che qualche cosa non funziona se le persone non possono fare nulla autonomamente, se vogliono ottenere risultati”.
