BUONI FRUTTIFERI, ADICO SEGUE UNA 40INA DI RISPARMIATORI VENEZIANI. IN BALLO UN MILIONE E 200 MILA EURO

Arrivano in sede con una media di quattro buoni postali fruttiferi a testa del valore di 500 mila lire l’uno. E chiedono di agire contro le Poste che non riconoscono la restituzione dell’intero importato ma di una somma decisamente inferiore, corrispondente circa alla metà di quanto dovuto secondo i tassi segnalati nel retro del buono. Sono una cinquantina i risparmiatori veneziani che si sono rivolti all’Adico per agire nei confronti delle Poste e chiedere la restituzione delle intere somme maturate negli anni (di solito i buoni sono trentennali). In tale contesto l’ufficio legale dell’Adico, dopo il grande successo ottenuto con i due decreti ingiuntivi presentati a favore di due soci veneziani e accolti dal Tribunale, ha in questo momento in carico 42 persone, possessori in media di 4 buoni da 500 mila lire. In generale, per capirci, un buono trentennale non riscosso ora vale circa 7 mila euro, anche se le Poste riconoscerebbero la metà di quella cifra. Adico dunque ha richiesto, per ora in forma bonaria, il rimborso di quanto pattuito, per un importo totale di circa 1 milione e 200 mila euro. “I due decreti ingiuntivi che abbiamo presentato tramite il nostro ufficio legale – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – segnano davvero una svolta in questa vicenda che ci vede battagliare da molto tempo. Di certo avremmo voluto trovare una soluzione attraverso una mediazione con Poste Italiane, cosa che per esempio avviene per la clonazione delle postepay. Abbiamo dovuto ricorrere al Tribunale che c i ha dato ragione. La questione tra l’altro è emblematica. Chi ha acquistato quei buoni si attendeva di riscuoterli secondo i tassi indicati, invece le Poste, per non ragioni non ben specificate, li vuole rimborsare solo parzialmente”. Le azioni di Adico sono valide soprattutto per chi non abbia riscosso ancora il credito”.