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Con una firma falsa cambia il contratto del gas a un 88enne trevigiano. Promotore nei guai. Garofolini: “caso fin troppo frequente”

Falsifica la firma di un anziano, per cambiargli un contratto con il fornitore di gas. Un reato odioso, soprattutto quando colpisce gli anziani, feriti doppiamente, perché truffati e perché umiliati nella loro dignità. La stazione carabinieri di Castelfranco ha denunciato a piede libero per i reati di falsità materiale commessa da privato e truffa, un 30enne cittadino trevigiano, conosciuto alla giustizia per una serie di reati pendenti a suo carico. L’indagato, promotore di affari, nell’ambito della sottoscrizione di contratti di utenze domestiche, ha indotto in errore un pensionato 88enne di Castelfranco. E non solo una volta, bensì in due distinte occasioni. Il promotore è riuscito, raggirando l’anziano con le parole dopo essersi recato a casa sua, a falsificare la firma e sostituire le convenzioni di gas metano ed energia elettrica. Obiettivo? Ottenere i proventi delle provvigioni illecite, per un importo in corso di quantificazione.

Una truffa, quest’ultima, che si sta sempre più diffondendo e dalla quale è difficilissimo difendersi. Perché le persone in questione, utilizzano sempre nuovi stratagemmi per registrare un “sì” quanto mai fasullo che poi trasferiscono su carte e documenti, in modo del tutto illegale. Eppure è altrettanto facile cascarci, nonostante le precauzioni del caso, e lasciarsi irretire senza saperlo nè volerlo, per poi ritrovarsi “beffati” e umiliati, specialmente se si è anziani. Si moltiplicano, poi, anche le truffe online, e quelle che prendono, invece, di mira chi acquista in rete, specialmente in tempi di Covid, in cui è meno facile uscire, soprattutto per certe categorie.

«È il caso più comune che ci troviamo ad affrontare» commenta Carlo Garofolini, presidente di Adico (associazione consumatori) «persone che si trovano con firme che non hanno fatto sui contratti: noi consigliamo il disconoscimento della firma, con tanto di denuncia alle forze dell’ordine, e con quest’ultima la richiesta di tornare al vecchio cliente senza penali. Attenzione sempre: mai fornire dati a chi suona, mai dare assensi telefonici, pretendere il controllo dell’iscrizione al registro».

Fonte: La Tribuna di Treviso.

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