Due utenti mestrini “raggirati” dallo stesso agente della Tim. Adico: “pronti a dare battaglia”

MESTRE. Dovete siglare un contratto business per la telefonia? Prestate molta attenzione a ciò che firmate e a chi vi propone l’offerta. Nelle ultime settimane, infatti, Adico ha preso in carico due utenti mestrini che segnalano anomalie (per usare un eufemismo) sul contratto proposto dal medesimo agente. In un caso, la socia denuncia l’esistenza di tre contratti a suo nome ma relativi a un’abitazione di Napoli, dove la donna non possiede alcun alloggio. Nel secondo caso, la “vittima” ha aderito inizialmente a un’offerta all’apparenza convenientissima ma è stata poi invitata a firmare di nuovo il contratto per un paventato errore sul precedente ritrovandosi con un’offerta molto più svantaggiosa. Per quanto riguarda la prima vicenda, Adico ha inviato una diffida alla stessa Tim intimando la cancellazione di tutte le fatture riguardanti la casa di Napoli e l’annullamento delle numerazioni non richieste. Nel secondo caso l’azienda, di fronte al Co.Re.Com., non ha minimamente assecondato le recriminazione del proprio cliente.

Ma riavvolgiamo il nastro per affrontare meglio le due intricate vicende.

La prima riguarda una utente che, dopo aver ricevuto la visita dell’agente in questione, ha firmato un contratto business contenente un’offerta ritenuta favorevole dalla diretta interessata. Dopo un po’ di tempo, però, la donna ha iniziato a ricevere fatturazioni per nulla corrispondenti a quanto pattuito e si è accorta di avere attivi tre numeri di telefono per una misteriosa abitazione di Napoli.

La seconda storia racconta invece dell’escamotage con il quale l’agente, sempre lo stesso, ha cambiato le carte in tavola al proprio cliente. In un primo momento il nostro socio ha firmato un contratto alquanto appetibile. Pochi giorni dopo il commerciale di Tim lo ha ricontattato richiedendo una nuova firma a causa di un non meglio specificato errore formale presente nel contratto iniziale. L’utente si è fidato, ha apposto una nuova firma e si è ritrovato con un’offerta molto meno conveniente.

“Purtroppo siamo qui a denunciare ogni giorno i raggiri di alcuni venditori poco onesti – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Ma di solito troviamo molta collaborazione da parte dei mandatari che in più occasione richiamano all’ordine i propri agenti. Nel caso del nostro socio, invece, la Tim non ha mostrato nessuna apertura accusando addirittura l’utente di essere stato ingenuo nel firmare il primo contratto, perché sarebbe stato palesemente troppo vantaggioso e dunque inapplicabile. Una motivazione che riteniamo assurda e irricevibile. Vediamo ora cosa succederà con l’altra diffida ma siamo pronti a dare battaglia”.