Cerca
Close this search box.

Fisco, dovremo lavorare 172 giorni per pagare tasse e contributi

Duecentoventisei minuti. Ogni giorno lavorativo dell’anno. Dalla mattina alla pausa pranzo, e fino alle prime ore della ripresa pomeridiana. E’ il tempo che un rappresentante del ceto medio, — un quadro con un reddito di 48.644 euro lordi, moglie e un figlio a carico — deve lavorare per pagare tasse, imposte e contributi previdenziali. Tradotto il tutto in termini di calendario vuole dire che dovrà faticare 172 giorni su 365 solo per sfamare lo sfrenato appetito dell’Erario, pari a una pressione fiscale che supera il 47%.
In totale, tra imposte sui redditi, locali e sui consumi, il conto dell’Erario arriverà nell’anno appena iniziato a quota 23.187 euro, quasi duemila al mese, contro i 22.563 del 2013.

Sempre più lontano

Così il Tax Freedom Day, il giorno della liberazione dal giogo delle tasse arriverà, nel 2014, solo il 22 giugno, due giorni dopo rispetto al 2013 quando la corvée tributaria terminava il 20 giugno. Una maratona sempre più lunga, insomma ci attende in questo 2014 che parte con molte incertezze all’orizzonte. Dalla mini Imu alla Tasi. Saremo, quindi, costretti a un altro pericoloso scivolamento verso le colonne d’Ercole del 30 giugno.
Passarle significherebbe lavorare più per lo Stato che per sé e la propria famiglia. Cosa che, purtroppo, già accade per i contribuenti ad alto reddito e le imprese.
Va solo un po’ meglio all’altro contribuente tipo — un operaio con moglie e figlio a carico e reddito di 24.000 euro lordi — che dal 1990 CorrierEconomia utilizza per valutare quanto incidono, anno dopo anno, Irpef, Iva, contribuiti, tasse sui consumi e locali sulla vita quotidiana delle famiglie. Rispetto al 2013 pareggia i conti con il Fisco: dovrà lavorare 135 giorni, fino al 15 maggio, per far fronte a imposte e contributi. Esattamente come un anno fa. Una soddisfazione effimera, però, perché i calcoli, realizzati in collaborazione con l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, sono stati fatti in maniera estremamente prudenziale. La Tasi, ad esempio, la neonata imposta comunale sui servizi indivisibili (come l’illuminazione stradale e la polizia urbana), è stata calcolata con un’aliquota del 2 per mille — mentre può andare dal 2,6 al 3,3 per mille — ipotizzando che gli enti locali applichino detrazioni significative, almeno ai nuclei familiari con i redditi più bassi.
Ma se questo non dovesse accadere, anche il traguardo della liberazione fiscale dell’operaio rischia di spostasi in avanti. Insomma potrebbe andare peggio di quanto stimato oggi, anche se il governo ha promesso che nel 2014 le tasse diminuiranno.

L’identikit

I contribuenti tipo sui quali si sono effettuati i calcoli sono i medesimi degli anni precedenti: il loro reddito è stato incrementato del 1,5% rispetto a quello del 2012 sulla base della variazione degli indici di rivalutazione contrattuali Istat. La stima dell’Iva a carico del contribuente si basa sul presupposto che questi, nelle sue abitudini di spesa, rifletta quelle medie delle famiglie italiane di tre componenti come rilevate dall’Istat nell’indagine annuale sui consumi.
L’operaio, con moglie e un figlio a carico, abita in una casa di sua proprietà di 90 metri quadrati con rendita catastale di 446 euro. Ha un auto di 68 kw di potenza. In conto corrente ha circa 6.000 euro. Stesso nucleo familiare per il quadro che abita in una casa di sua proprietà di 150 metri quadrati con rendita catastale di 1.100 euro. I suoi risparmi ammontano a 40.000 euro di cui 12.160 in conto corrente e 27.840 in titoli e fondi. Ha un auto 87 kw di potenza.

Motivazioni

Ma perché il giorno di liberazione fiscale si sposta sempre più in avanti? Quando abbiamo iniziato la rilevazione, nel 1990 e pur con altri criteri, smettevamo di lavorare nella prima settimana di giugno.
Lo spostamento in avanti del giorno della liberazione tributaria è un fatto inevitabile in un sistema fortemente progressivo come il nostro. Soprattutto se, come avviene da anni, gli scaglioni Irpef e le detrazioni non vengono via via adeguati all’incedere del costo della vita. Ad esempio: il nostro quadro vede crescere il suo reddito imponibile da 47.925 a 48.644 euro, ma di questi 719 euro, oltre 300 se ne vanno tra Irpef, contributi e addizionali locali. Purtroppo il folle 2013 del Fisco non ha portato novità positive e con impatto evidente sul budget familiare. Sono molti di più gli aumenti previsti.

Anche quest’anno l’Imu sull’abitazione principale non si pagherà, ma la Tasi la compenserà quasi completamente, specie se i comuni, come è molto probabile, non introdurranno detrazioni consistenti.

L’unica modifica positiva è l’aumento delle detrazioni da lavoro dipendente: i vantaggi, attorno ai 200 euro, sono però concentrati sulle fasce di reddito medio basse (15.000 – 20.000 euro) e decrescono al crescere del reddito. Interessano in modo marginale la famiglia dell’impiegato, mentre consentono un risparmio di circa 100 euro per quella dell’operaio. Rincari sono previsti per le tasse locali. Inoltre per l’intero 2014 si farà sentire l’aumento dell’aliquota Iva dal 21 al 22%, scattato a ottobre 2013. In aumento anche le accise e il bollo sui depositi titoli.

Insomma un attacco a tutto campo. Che, speriamo abbia presto fine. Il 30 giugno è drammaticamente vicino.

Fonte: corriere.it

 

 

Una risposta

  1. Gli italiani onesti, devono lavorare 172 giorni per il fisco, che serve anche a mantenere il 1.200.000
    cittadini che campano di politica, gli evasori, e coloro che prendono, contributi statali non avendone diritto, quindi osservando la situazione ITALIANA, satura di profittatori, è da ritenersi congruo 172 giorni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Post recenti

Newsletter Adico

Iscriviti subito alla nostra newsletter, riceverai notizie e informazioni sulle nostre attività!




Con l'iscrizione dai il consenso al trattamento dei tuoi dati personali! Prima di inviare e acconsentire prendi visione dell'informativa sul trattamento dei dati nella sezione privacy policy*

Continuando a navigare nel sito acconsenti all'uso di Cookie Tecnici neccessari che permettono di offrire la migliore esperienza di navigazione, come descritto nell'informatva sulla privacy.