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Il contributo al consorzio Acque Risorgive è la tassa più “incompresa” (ed evasa) dai veneziani

MESTRE. “Dime chi gà inventà e tasse”, cantavano i Pitura Freska negli anni 90 assecondando lo stato d’animo dei cittadini, tartassati da ogni tipo di imposta locale e nazionale. Ebbene, le cose da quei tempi non sono certo cambiate e, anzi, volendo, sono pure “peggiorate”. Però, se gran parte dei balzelli sono ormai digeriti dai contribuenti, seppur a fatica, beh ce n’è uno che i veneziani proprio non comprendono, anche perché non tutti sono chiamati a pagarlo. Stiamo parlando del contributo richiesto dal consorzio di bonifica “Acque risorgive”, che invia periodicamente i propri bollettini in riferimento a servizi che il cittadino fatica a capire. E così sono tantissime le persone che contattano l’Adico per chiedere un intervento dell’associazione contro questa imposta considerata ingiustificata e ingiustificabile.

Il contributo viene determinato in funzione del beneficio che ogni immobile trae dall’attività del consorzio ed è la somma del beneficio per lo scolo delle acque piovane e del beneficio per la difesa dalle acque piovane”, si legge nel sito dell’azienda e quindi, chapeau, una spiegazione a quell’imposta di circa 80 euro che viene richiesta ai veneziani, c’è. Però, a dire il vero, anche di fronte a queste spiegazioni, sono ancora pochi i cittadini che onorano volentieri la tassa del consorzio di bonifica e non stupisce, dunque, che tale contributo sia uno dei più evasi dai veneziani come si può evincere dalla lettura di molte cartelle esattoriali inviate a pioggia negli ultimi mesi da una Agenzia delle Entrate a dir poco scatenata.  

“Da una nostra classifica stilata qualche tempo fa risulta che la tassa più odiata dai veneziani è il bollo auto seguito dal canone tv – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Ora aggiungiamo che la più incompresa è il contributo alle Acque Risorgive. Ci chiediamo perché questo balzello non sia a carico di Veritas e se sia davvero necessario mantenere una struttura come il consorzio di bonifica mettendo i costi a carico dei cittadini. A questo punto, invitiamo il consorzio stesso all’invio periodico di una lettera ai propri contribuenti spiegando volta per volta in modo preciso a cosa sono serviti i contributi richiesti. Potrebbe essere un bel modo per rendere più “commestibile” una imposta che, adesso come adesso, risulta del tutto indigesta ai più”.  

2 risposte

  1. Sarà anche vero però io ho visto almeno per quanto riguarda i miei genitori ai quali ora sono arrivate cartelle per precedenti anni 15-16-17 che non era proprio arrivata la comunicazione annuale!! Quindi c’è stato comunque un disservizio a monte

    1. Salve signora Giorgia, mi scuso per le tempistiche di risposta ma ho avuto un problema con il sito che non mi segnalava i commenti. Comunque quello dei suoi genitori non è assolutamente il primo caso. Abbiamo molti soci convinti che non sia mai arrivata la comunicazione. E come possono queste persone pagare se non arriva il bollettino? Siamo un po’ troppo tartassati e, come diciamo sempre, non possiamo additare il cittadino che riceve una cartella come evasore, i balzelli sono così tanti che a volte sfuggono. soprattutto se non arriva la comunicazione a casa. Arriveranno tempi migliori, si spera.
      Le auguro una buona serata
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

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