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Il contributo volontario richiesto dalle scuole superiori? E’ illegittimo obbligare le famiglie a versarlo. Adico: “sono molti i genitori che ci domandano chiarimenti”

La domanda sorge spontanea: il contributo volontario richiesto da quasi tutte le scuole superiori alle famiglie con figli iscritti al primo, secondo o terzo anno, è obbligatorio? Beh, senza dubbio ci si trova di fronte a un ossimoro dai tratti addirittura grotteschi. Eppure sono molte le persone che ogni anno, di fronte alla richiesta di questo strano balzello, ci rivolgono il consueto (e più che legittimo) interrogativo: ma dobbiamo pagare anche se è volontario? Ebbene, la risposta è chiara e soprattutto è messa nero su bianco nel sito del Ministero dell’Istruzione Miur. “In ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità – si legge nella pagina web del Ministero  – non è consentito richiedere alle famiglie contributi obbligatori di qualsiasi genere o natura per l’espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse all’assolvimento dell’obbligo scolastico (fotocopie, materiale didattico o altro), fatti salvi i rimborsi delle spese sostenute per conto delle famiglie medesime (quali ad es: assicurazione individuale degli studenti per RC e infortuni, libretto delle assenze, gite scolastiche, etc.). Eventuali contributi possono dunque essere richiesti solo ed esclusivamente quali contribuzioni volontarie con cui le famiglie, con spirito collaborativo e nella massima trasparenza, partecipano al miglioramento e all’ampliamento dell’offerta formativa degli alunni, per raggiungere livelli qualitativi più elevati. E’ pertanto illegittimo, e si configura come una violazione del dovere d’ufficio, subordinare l’iscrizione degli alunni al preventivo versamento del contributo. I contributi scolastici sono deliberati dai Consigli di Istituto”. “Il messaggio è molto chiaro – conferma Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – quindi se qualche genitore si sente pressato per il pagamento può tranquillamente contattarci perché esistono tutti i presupposti per fare intervenire il nostro ufficio legale. Naturalmente invitiamo comunque le famiglie a valutare la possibilità di corrispondere l’importo, se accettabile, perché in effetti molte scuole senza quel contributo faticano a offrire un servizio dignitoso”.

2 risposte

  1. Ritengo ingiusto pagare tanti soldi per non avere niente se non solo lo stretto necessario, anzi bisogna dare ancora soldi per avere quello che doveva già essere compreso. Perché nessuno ha mai pensato che si debba avere di ritorno una parte del contributo versato per anno scolastico 2019 /2020 e visto che sono a casa da febbraio? Anzi a Gennaio hanno avuto anche i soldi per il 2020/2021. Vergognoso… Grazie

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