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“No al pagamento delle rette per il periodo del lockdown”, scoppia la protesta delle famiglie contro le “pretese” economiche delle scuole. Adico segue alcuni genitori di Zero Branco (Treviso)

ZERO BRANCO. E’ giusto pagare la retta scolastica (istituti privati e paritari) per i mesi del lockdown, marzo e aprile? Sono molti i genitori che si stanno facendo questa domanda di fronte alle lettere, a volte minacciose, che le scuole hanno inviato alle famiglie le scorse settimane, nella fase di iscrizione. In particolare, Adico ha recepito le proteste di alcuni genitori di bambini che frequentano la scuola dell’infanzia di Zero Branco (Treviso), gestita dalla cooperativa Il Portico di San Donà (Venezia). Nella comunicazione, il presidente della cooperativa ha invitato le famiglie a mettersi in regola, pagando circa un terzo della quota dovuta in tempi per così dire “normali”. Una somma di 58,07 euro al mese che – seppur scontata rispetto alla retta normale – molti genitori ritengono non dovuta vista appunto la chiusura forzata dell’istituto. Nel caso di Zero Branco, la cosa che ha fatto infuriare di più i genitori è la minaccia, per nulla velata, contenuta alla fine della missiva: “..mettetevi in contatto con l’ufficio servizi per comunicare tempi e forme del saldo. Diversamente la presente vale come formale comunicazione di non accoglimento della domanda di iscrizione”.  Ed è anche a causa di questa perentoria dichiarazione che alcune famiglie, dopo aver pagato l’importo richiesto, stanno valutando un ricorso nei confronti della cooperativa Il Portico. “Sappiamo che questo problema riguarda moltissimi istituti in ogni parte d’Italia – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. A nostro giudizio, visto che l’iscrizione a scuola riguarda di fatto la sottoscrizione di un contratto a prestazione corrispettiva, non è giusto pagare per un servizio non corrisposto, anche se le cause sono eccezionali. Si suppone che, al di là delle perdite derivanti dal mancato pagamento delle rette, anche la scuola di Zero Branco abbia potuto usufruire delle tutele che il governo ha previsto per gran parte delle attività presenti sul territorio nazionale. Non è giusto, dunque, che a rimetterci siano sempre le famiglie”.   

2 risposte

  1. Buonasera, sono un genitore il cui figlio ha frequentato l’ultimo anno alla Scuola dei Bambini ai Miracoli di Venezia. Dove la retta richiesta è di 135€ al mese durante il lockdown.
    Sto combattendo a suon di mail con l’asilo stesso e sarei intenzionato a rivolgermi ad un legale.
    Qualche consiglio o suggerimento? Grazie

    1. Salve, grazie per averci contattato. Da quello che ha riferito la legale che segue la vicenda (e che ha una figlia iscritta a una scuola per l’infanzia privata) c’è chi ha fatto ricorso e lo ha vinto. Se mi scrive alla mia mail ufficiostampa@associazionedifesaconsumatori.it e mi spiega un attimo la situazione, io chiedo intanto un parere dell’avvocato e glielo invio lunedì. Nello specifico stiamo valutando come muoverci anche per i genitori di Zero Branco che si sono rivolti a noi sempre considerando che una azione legale ha dei costi che spesso scoraggiano ogni intervento. Se vuole può anche contattarci allo 041-5349637 (dal lunedì al venerdi 9-13 e 15-19).

      Distinti saluti
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico.

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