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Non dichiara a Insula la presenza della badante, multa da 5.000 euro. Adico la contesta

(7 gennaio 2014) Una multa da 5.000 euro per aver comunicato in ritardo a Insula la presenza della badante – regolarmente residente in quella casa da anni – nell’appartamento affittato dal Comune. È accaduto a Franco Busetto, anziano residente a Mestre, che tramite i suoi famigliari si è rivolto ad Adico Associazione Difesa Consumatori per contestare la sanzione.

All’origine del problema la tardiva presentazione della dichiarazione di ospitalità, che è comunque stata effettuata spontaneamente non appena il signor Busetto – persona anziana e con problemi di salute – e i suoi famigliari hanno saputo di dover adempiere a questa incombenza, prevista dalla legge regionale 10/96 (“Disciplina per l’assegnazione e la fissazione dei canoni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica”), che al comma 2 dell’articolo 14 prevede una sanzione amministrativa pari al doppio del canone dovuto (in questo caso 118,32 euro): da marzo 2011, cioè da quando la lavoratrice aveva preso residenza dell’alloggio, a maggio 2013, momento in cui il signor Busetto ha regolarizzato spontaneamente la propria posizione, e quindi per due anni, il totale della multa è di 5.291,76 euro, che il pensionato dovrebbe pagare in 18 rate mensili. Di fronte a questa spesa esorbitante e inaffrontabile per il mestrino, i suoi famigliari si sono fatti assistere da Adico che tramite i suoi esperti ha scritto a Insula per cercare una soluzione alla vicenda.

«Quella comminata al signor Busetto è una sanzione tanto più ingiusta in quanto la presenza della badante non ha comportato alcuna variazione al rialzo del canone di locazione, e quindi la mancata comunicazione non può essere ricondotta alla volontà di trarre vantaggi da questa situazione, ma è stata frutto di totale buona fede – spiegano gli esperti di Adico – di conseguenza la sanzione si rivela una mera punizione e per questo abbiamo chiesto a Insula l’annullamento o per lo meno un’ampia riduzione dell’importo e una maggior rateizzazione dell’eventuale pagamento».

Una risposta

  1. L’edilizia pubblica è data a canone agevolato, per favorire il cittadino al momento dell’assegnazione
    rientrante in parametri di necessità, quindi nessuno vieta di ospitare chi vuole, ma concedere la residenza nel proprio alloggio, fa supporre un subaffitto, o, almeno visto che in questo caso si tratta della propria badante, un corrispettivo in natura, inoltre agevola il residente, una volta venuto a mancare l’affittuario, a subentrargli, o almeno a pretendere una sistemazione simile, in questo caso dalla pubblica amministrazione proprietaria dell’immobile, secondo me fa bene la P.A. a cautelarsi da certi abusi, naturalmente anche ADICO, fa il proprio mestiere, cercando di tutelare il consumatore, secondo me il punto di incontro è dimezzare la sanzione, se la badante rinuncia alla residenza.

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