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NON RIESCE A DISDIRE L’ABBONAMENTO, OPERAIO TREVIGIANO DA TRE ANNI “IMPRIGIONATO” DENTRO FASTWEB INUTILE LA DENUNCIA AI CARABINIERI E L’AUDIZIONE ALLA CORECOM. GAROFOLINI: “SIAMO ALLIBITI”

Ci sta provando dal novembre 2013, senza successo, visto che l’ultima bolletta l’ha ricevuta lo scorso 8 agosto. Neppure la denuncia ai Carabinieri e l’intervento del Corecom ha risolto la situazione. E così Fabio Bosco, 32enne operaio nato e Montebelluna e residente a Treviso, è da più di 3 anni “ingabbiato” dentro Fastweb, pur essendosi affidato da tempo a un’altra compagnia. E’ una storia al limite del paradossale quella che sta vivendo l’operaio trevigiano il quale, oltre a tentare inutilmente di disdire il contratto, ha dovuto lottare fino a poco tempo fa anche per disattivare una offerta aggiunta senza richiesta all’abbonamento iniziale. Solo dopo l’intervento dell’Adico questa voce è stata tolta da fatture che non sono comunque dovute. “Da giugno 2012 fino a qualche mese fa ho sostenuto mensilmente la spesa di 15,13 euro per un abbonamento mobile da me mai richiesto – racconta Bosco – da novembre 2013 spendo 35,80 euro per un servizio adsl da me disdetto più volte senza successo. Ho calcolato una spesa sostenuta ma non dovuta superiore ai 2 mila euro”. I problemi con Fastweb si manifestano a fine 2012 quando l’operaio, leggendo le fatture on line, si rende conto che l’azienda gli ha attivato un abbonamento non richiesto. “Ho fatto subito reclamo ma il costo me lo sono trovato nella bolletta successiva – continua il 32 trevigiano -. Li ho ricontattati e hanno detto di non aver mai ricevuto il mio fax e che dovevo inviare una mail. Fatto. Ma nella bolletta successiva mi sono ritrovato l’abbonamento non richiesto. A novembre 2013 ho dunque deciso di disdire tutto il contratto con Fastweb e sono passato a un’altra compagnia. Dopo due mesi ho ricevuto ancora le fatture, li ho richiamati e mi hanno detto che mancava il documento di identità. A febbraio ho quindi fatto un’altra disdetta ma ecco di nuovo la bolletta dopo due mesi. Li ho chiamati e mi hanno detto che mancava una cifra del codice. Me la sono fatta dettare ma alla fine ho ricevuto l’ennesima fattura”. Nel 2016 Bosco s’è rivolto all’Adico ed è riuscito a ottenere la cancellazione dell’abbonamento non richiesto. Ad aprile, davanti al Corecom, non s’è raggiunto alcun accordo. Nel frattempo le fatture continuano ad arrivare. “Il comportamento dell’azienda ci lascia allibiti – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – Di fatto non vuole accogliere una disdetta presentata più volte e in più modi trovando sempre nuove scuse. La vicenda racconta in modo emblematico ciò che succede con molte aziende di questo tipo: per entrare dentro ci si mette un attimo per uscirne ci sono complicazioni a non finire. A volte è difficile perfino trovare sui siti i relativi moduli per rescindere il contratto”.

 

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