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ODISSEA SUL VOLO ALITALIA ABU DHABI-VENEZIA. PASSEGGERI COSTRETTI A SCENDERE A MILANO E A TORNARE IN AUTOBUS AL MARCO POLO

Secondo il programma dovevano partire alle 9.05 da Abu Dhabi per arrivare direttamente all’aeroporto Marco Polo alle 13.30. Ma a Venezia sono giunti invece dopo le 21 e, tra l’altro, in autobus da Milano. La disavventura di una 90ina di viaggiatori imbarcati su un volo Alitalia che dagli Emirati Arabi doveva portarli a Tessera (Venezia), s’è consumata lo scorso 15 luglio. E ora due passeggeri mestrini si sono rivolti allo sportello “vacanza informata” dell’Adico, associazione difesa consumatori, per far valere i propri diritti che prevedono un rimborso di alcune centinaia di euro.

“Quel giorno, io, mia moglie e mia figlia di sei anni – racconta Alessandro Maugeri, 46enne impiegato mestrino che s’è rivolto alla nostra associazione – stavamo tornando dalla Thailandia e siamo arrivati ad Abu Dhabi da Bangkok. Qui alle 8 e 35 ci siamo imbarcati sul nostro volo per Venezia. L’aereo era semivuoto e credo che alla fine sia questo il motivo di tutti i disservizi provocati dalla compagnia. Alle 9 il comandante annuncia un ritardo, alle 9 e 20 ci informa invece che s’è rotto il portellone dei bagagli a causa di una operazione errata di chi guidava il veicolo per il carico delle valigie”.

Poco dopo, tutti i passeggeri vengono trasferiti in un aereo vicino che va a Milano. Da qui notamo, con grande disappunto, che altri passeggeri stanno salendo sull’aereo che hanno appena lasciato. “Gli assistenti – continua Maugeri – comunque molto sgarbati, ci hanno detto che erano i passeggeri diretti a Roma e che il velivolo rotto era in realtà proprio quello che doveva andare verso la Capitale. A questo punto non ci abbiamo capito più niente. Fra l’altro hanno parlato solo in italiano e i tanti stranieri presenti non hanno intuito nulla, anzi, molti pensavano di andare comunque a Venezia”.

Per fortuna alle 10.15 l’aereo per Milano parte. “Alle 15 siamo atterrati a Malpensa – continua Alessandro Maugeri -. Qui abbiamo dovuto lottare per avere un panino e un po’ d’acqua, poi siamo saliti sull’autobus. E, dopo più di cinque ore di viaggio, siamo finalmente arrivati al Marco Polo”.

Ora l’ufficio legale dell’Adico ha predisposto una diffida per reclamare un risarcimento legato ai grandi disagi subiti. “Queste persone hanno speso 600 euro a testa per il biglietto aereo – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – è giusto che vengano rimborsati. Proprio in questi giorni il nostro sportello “vacanza informata” sta ricevendo innumerevoli segnalazioni relative soprattutto a problematiche con i voli. Prevediamo per settembre un boom di richieste d’aiuto. Il nostro invito ai vacanzieri vittime di disagi, brutte sorprese o disservizi, è quello di farsi assistere dai legali del nostro sportello. Ci sono gli strumenti per essere tutelati e per far valere i propri diritti di consumatore, passeggero, utente”.

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