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Offerte fuorvianti, modem a pagamento, contratti poco chiari: i consigli di Adico per telefonia e internet

Nessuna sorpresa. Per L’Adico anche il 2020 si è aperto con un extralavoro sul fronte delle telecomunicazioni, vera e propria spina nel fianco per tantissime famiglie.  Il problema principale è legato alla mancanza di trasparenza da parte delle compagnie e in particolare dei call center che in troppi casi forniscono informazioni fuorvianti al cliente. “Come associazione dei consumatori – commenta Carlo Garofolini – intendiamo monitorare quest’anno l’attendibilità, la correttezza e l’onestà delle diverse aziende impiegate nel mondo della telefonia e di internet. I casi che seguiamo e che molte volte portiamo di fronte al Co.Re.Com regionale  o all’Agcom, se provenienti da fuori Veneto,  sono determinati quasi sempre da una comunicazione fuorviante da parte delle compagnie. Un esempio su tutti? Il modem, presentato spesso come gratuito dai venditori e invece inserito poi nelle fatture, soprattutto a rate”.

Ecco alcuni consigli e informazioni per scongiurare brutte sorprese nella fase del contratto.  

Anzitutto, ricordiamoci che la permanenza contrattuale è (salvo eccezioni) di 24 mesi. Il cliente che esce prima della scadenza pagherà costi di attivazioni e, se previste, penali.  

Quando sottoscriviamo un’offerta, ricordiamo che alla scadenza della stessa la compagnia torna ad applicare le tariffe piene ma nella maggior parte dei casi ciò avviene senza che il cliente venga avvertito.  

Il contratto telefonico ha (purtroppo) la stessa valenza di un cartaceo. Noi lo sconsigliamo ma qualora si decidesse di aderire a una proposta telefonica ricordiamoci di chiedere comunque l’invio del contratto e, se possibile  registriamo la telefonata, mossa utile in casi di contestazioni.

Il cliente deve sempre controllare in fattura che non vi siano attivazioni di offerte non richieste.  

Per quanto riguarda il modem, bisogna capire bene la metodologia della proposta. Spesso i venditori dicono che è gratuito invece non lo è. Ricordiamoci che ora, grazie alle normative europee, è possibile utilizzare propri strumenti di collegamento a internet senza dover acquistare per forza l’apparecchio della compagnia con la quale sottoscriviamo la proposta.        

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