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“Onde elettromagnetiche, stop al decreto che ne alza i limiti”. Le associazioni (con il sostegno di Adico) scrivono ai Parlamentari

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un articolo che affronta il problema dell’elettrosmog a Mestre, dove il numero di ripetitori aumenta di continuo mentre vengono ulteriormente potenziate le antenne già esistenti. Nell’ articolo ricordavamo, tramite la denuncia di un nostro socio, il pericoloso contenuto di una recente bozza di decreto legge che affronta questa tematica. Nel decreto si evidenzia la volontà dell’esecutivo di innalzare i limiti fissati per le emissioni di onde elettromagnetiche. Alcune associazioni che si occupano dei potenziali pericoli derivanti dall’esposizione a tali onde, con l’appoggio di Adico, hanno scritto ancora una volta ai Parlamentari per chiedere di non innalzare quei limiti. Qui sotto vi proponiamo il testo di questa lettera che ci trova totalmente in sintonia. Al termine della lettera stessa, trovate alcuni contatti nel caso in cui voleste saperne di più o partecipare attivamente alla battaglia per una politica più attenta alla salute del cittadino.

Mantenere i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza (CEM-RF) usati dalla telefonia mobile. Questa la richiesta inviata al governo dopo l’uscita sulla stampa della bozza di decreto legge che prevede l’innalzamento del valore di attenzione, attualmente di 6 V/m. A.P.P.L.E. (Associazione Per la Prevenzione e la Lotta all’Elettrosmog), ISDE (Associazione Medici per l’Ambiente), A.I.E. (Associazione Italiana Elettrosensibili) e A.M.I.C.A. (Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e Ambientale), con il sostegno di Adico, chiedono di salvaguardare i limiti attualmente in vigore, al fine di tutelare la salute pubblica.

La bozza del decreto fa riferimento alle rassicuranti indicazioni di Icnirp (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection). Si tratta di una ong creata con i fondi dell’industria che fornisce indicazioni sulla tutela della salute dalle radiofrequenze (Rf). Ma, nonostante i progressi delle conoscenze scientifiche, i limiti Icnirp si basano su dati obsoleti, considerano solo gli effetti termici delle radiazioni, per esposizioni di breve durata e di alta intensità, ignorano gli effetti non termici per esposizioni prolungate e di bassa intensità. In questi giorni la prestigiosa rivista IEEE Microwave Magazine ha pubblicato l’articolo del professor James Lin :”RF Health Safety Limits and Recommendations”(RF: limiti sicuri per la salute e raccomandazioni) in cui si conclude che i limiti di esposizione fissati da Fcc (Federal Commission for Communication Usa), da Icnirp e da Ices (International Commission on Electromagnetic Safety) “non proteggono adeguatamente bambini, lavoratori e pubblico, dalle esposizioni alle radiazioni a radiofrequenza, e tantomeno persone con sensibilità alle radiazioni elettromagnetiche provenienti da dispositivi e sistemi wireless. Inoltre non tutelano dalle radiazioni delle comunicazioni mobili 5G, sulle quali non vi sono studi attendibili in letteratura”.

L’IEEE è la più grande associazione tecnica professionale internazionale, dedicata al progresso della tecnologia a beneficio dell’umanità. James Lin, membro IEEE, ex membro Icnirp, è professore emerito presso l’Università dell’Illinois e ha ricoperto cariche prestigiose in ambito scientifico. La richiesta delle associazioni si basa su un’enorme mole di evidenze scientifiche, che indicano effetti non termici (senza riscaldamento dei tessuti) a livelli di CEM/RF di gran lunga inferiori a quelli considerati sicuri da Icnirp e a cui siamo già esposti 24/24 ore.

 Tumori, malattie neurodegenerative, deficit di attenzione e memoria, elettrosensibilità, disturbi cardiocircolatori, danni alla fertilità maschile e femminile, danni al DNA, sono alcuni degli effetti avversi non-termici correlati all’esposizione ai campi elettromagnetici artificiali utilizzati dalla tecnologia wireless.

Aumentare la potenza delle Stazioni Radio Base (Srb) implica, quindi, un aggravamento dell’esposizione della popolazione ai Cem con conseguente incremento dei danni alla salute. Si precisa infine che gli standard di protezione della salute umana dai Cem variano nel mondo. In molti Paesi europei, come ad es. la Svizzera (5 V/m), i livelli di esposizione sono di gran lunga più cautelativi di quelli proposti da Icnirp che antepone gli interessi dell’industria alla tutela della salute pubblica. Le associazioni chiedono pertanto al governo di prendere in seria considerazione i gravi rischi per la salute correlati ai Cem artificiali e di mantenere i limiti attualmente in vigore adottando misure adeguate per tutelare bambini, adolescenti, donne incinte, nonché soggetti elettrosensibili e chimicosensibili.

Per contatti: Dott. Arch. Laura Masiero applelettrosmog@libero.it Dott. Paolo Orio Presidente@elettrosensibili.it ; Dott.ssa Fabia Del Giudice fabiadelgiudice@gmail.com

2 risposte

  1. E’ terribile siamo circondati da elettrosmog ovunque. Basta non se ne può più. Loro lo sanno che fa male e continuano ad installare queste schifezze. Ma che persone sono? Le persone sono lasciate nell’ignoranza.

    1. Ma sa signora Mirta che veniamo spesso insultati per questa nostra posizione? Che poi noi poniamo solo domande, non abbiamo certezze. E purtroppo ci ricordiamo cos’è successo con l’amianto e anche con lee sigarette…Chi ci insulta, invece, ha solo certezze: l’elettrosmog è SANO! E chi non è convinto, è un cavernicolo ignorante. Io spero tanto di sbagliarmi invece temo che fra qualche lustro ci renderemo conto che l’elettrosmog non è propriamente salutare…
      Grazie per il suo sostegno e buona serata
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

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