Aveva ordinato undici panettoni artigianali tanto prelibati quanto costosi, sborsando in anticipo i 350 euro richiesti. Peccato, però, che quei prodotti destinati ai colleghi come regalo di Natale, siano arrivati il 29 dicembre, dopo un teorico viaggio di due settimane. Per questo motivo una professionista torinese ha deciso di affidarsi all’ufficio legale dell’Adico per richiedere la restituzione di quanto speso, dato che quei panettoni non sono più serviti allo scopo. La storia ha contorni emblematici. La professionista durante un corso di cucina organizzato a Padova viene colpita dalla bontà dei dolci realizzati dall’insegnante, un pasticcere amalfitano. Lo scorso 6 dicembre decide di contattarlo per farsi mandare undici panettoni da regalare ai colleghi di lavoro. Il prodotto è pregiato, infatti ogni “pezzo” costa in media 30 euro, quindi la signora piemontese invia al pasticcere 350 euro. I giorni passano e i panettoni non arrivano. La donna chiede informazioni al corriere, che conferma la data di partenza dei dolci natalizi: il 16 dicembre. Dopo altri giorni d’attesa, la professionista, preoccupata del ritardo e dalla vicinanza al Natale, il 23 dicembre si rivolge direttamente alla sede torinese del corriere, nella quale viene confermata semplicemente la spedizione. Il 25 dicembre passa e la donna nel frattempo è costretta ad acquistare altri presenti per i colleghi. Il 29 dicembre, finalmente, ecco i panettoni, in pieno over-time. A questo punto la donna sceglie di affidarsi all’ufficio legale dell’Adico, per farsi rimborsare i 350 euro spesi. “Per prassi – spiegano dall’associazione – abbiamo inviato una diffida sia allo spedizioniere che al pasticcere. Ora siamo in attesa di risposte, fermo restando che la nostra socia ha tutti i diritti di venire rimborsata”.