MESTRE. Palestre chiuse, palestre aperte. La nuova ondata della pandemia ha riacceso ancora una volta un dibattito che già a fine lockdown aveva tenuto banco e aveva creato contestazioni e polemiche. Come comportarsi? Il problema, naturalmente, può essere secondario nell’ambito di una situazione sanitaria che contempla tematiche ben più gravi. Ma Adico, che rappresenta utenti e consumatori, non può fare altro che lanciare un appello ai titolari delle palestre affinché prevedano da subito come gestire una eventuale chiusura delle loro strutture: sconti, prolungamento degli abbonamenti, sospensione dei pagamenti. “Non entriamo nel merito dell’opportunità o meno di chiudere i centri fitness – commenta a tal proposito Carlo Garofolini, presidente dell’Adico –. Vogliamo solo che i clienti vengano tutelati molto di più di come sono stati tutelati nei mesi scorsi. Abbiamo seguito diverse posizioni di persone che chiedevano assistenza dopo aver pagato abbonamenti non utilizzati a causa del lockdown. Alcuni gestori ci sono venuti incontro altri invece non hanno voluto saperne. Ci riferiamo in particolare alla Virgin di Mestre, palestra prestigiosa e molto funzionale e frequentata che però non ha fatto sconti a nessuno, pur avendo tenuto ovviamente chiuso a marzo e ad aprile e avendo ridotto di molto l’offerta nei mesi successivi. Alcune persone non sono più riuscite ad andare a causa delle nuove regole, tipo le prenotazioni obbligatorie, eppure hanno pagato tutti i mesi senza la possibilità di alcuna agevolazione”. Adico, naturalmente, capisce le esigenze dei titolari dei centri ma, continua Garofolini, “non spetta a noi portare avanti le loro istanze bensì alle associazioni di categoria che li rappresentano. Noi seguiamo invece i loro clienti molti dei quali dopo la prima ondata non hanno ottenuto alcun rimborso o alcun ristoro. Questa volta, se malauguratamente si rendesse necessaria una nuova chiusura, pretendiamo che gli iscritti ricevano adeguate tutele”.
