Bmw ma non solo. Sono sempre più numerosi, in questo periodo, gli automobilisti che contattano Adico per contestare il “prematuro” guasto della catena di distribuzione, prima di quei 100 mila chilometri che sono la dead line oltre la quale la rottura è ammissibile. Un problema che deriva da una tipologia di motore (per BMW, l’N47) e che in alcuni casi si manifesta dopo appena 50, 60 mila chilometri. Il guasto può risultare costoso o estremamente costoso per la tasche dell’automobilista, a seconda della situazione. Se ci si accorge per tempo che la catena comincia a non funzionare bene, allora si può intervenire con la “semplice” sostituzione che non richiede un esborso economico particolarmente oneroso. Ben diverso il discorso se avviene la rottura e coinvolge il motore. In questo caso il costo per sistemare la macchina può essere di alcune migliaia di euro, con un esborso alquanto impegnativo. Ma cosa può fare la “vittima” di questo difetto? “Solitamente – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – è possibile ottenere dalla Casa-madre una scontistica sull’intervento, corrispondente più o meno alla metà della spesa totale. Con il nostro ufficio legale abbiamo avviato diverse pratiche scrivendo sia al concessionario che, appunto, alla Casa-madre che nel 90% dei casi seguiti è Bmw. Per motivi e dettagli tecnici, non è possibile richiedere l’intero pagamento dell’intervento ma si può arrivare fino a un sostegno per metà del costo complessivo. Ovviamente, più l’auto è giovane e con pochi chilometri e maggiore può essere la partecipazione alla spesa da parte del produttore delle vetture”.
2 risposte
Non è ammissibile che un motore di spacchi così..BMW una vergogna non fa i richiami..e i poveri consumatori buttano soldi pensando di acquistare la qualità.
D’accordissimo.