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STANGATA NEL GARAGE COMUNALE DI PIAZZALE ROMA: GLI ABBONAMENTI COSTANO IL 20% IN PIU’. GAROFOLINI: “COSI’ SI LEGITTIMA LA FUGA DAL CENTRO STORICO. INTERVENGA IL SINDACO PER BLOCCARE I RINCARI DECRETATI DAL COMMISSARIO”

“Un’altra batosta si abbatte sui residenti della città storica. Non stupiamoci se a Venezia cala continuamente il numero di abitanti. Le politiche del rincaro certo non aiutano a invertire questa tendenza”. Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, denuncia l’ennesima mazzata che sta passando quasi sotto silenzio e che riguarda l’aumento di circa il 20% degli abbonamenti del garage comunale di piazzale Roma. “Come ci è stato riferito dagli stessi abbonati tramite il presidente del comitato che gli coordina, Giuseppe Vianello, che ha chiesto la nostra assistenza – denuncia Garofolini – a inizio anno sono scattati puntuali i rincari decretati ancora dal commissario Zappalorto. Una novità che va a pesare in modo rilevante sulle tasche di quei residenti che parcheggiano la macchina lì”.  Sono circa 1.500 i residenti-abbonati del garage comunale di piazzale Roma e ognuno rientra in una delle quattro tariffe previste. Per fare un esempio, c’è chi fino a pochi giorni fa pagava circa 385 euro ogni due mesi per tenere l’auto in quella struttura, ora invece dovrà sborsane 425, ovvero 40 euro in più a bimestre. All’anno dunque si sborseranno circa 240 euro in più di prima. “Ancora una volta si fa cassa prelevando direttamente dalle tasche dei cittadini – continua il presidente dell’Adico -. Continuando così a Venezia non resteranno più residenti, questa è una politica vergognosa. Alla fine conviene lasciare la macchina in un garage privato. In più sarebbe il caso che certe decisioni venissero concordate proprio con le associazioni che rappresentano i consumatori e gli utenti”.

Gli abbonati hanno chiesto, senza successo, un incontro al sindaco Luigi Brugnaro ancora prima dell’estate, proprio per scongiurare l’aumento deciso dal commissario Zappalorto. “Ci uniamo al loro appello – conclude Garofolini -. Crediamo che il compito di una amministrazione non sia quello di tartassare i propri cittadini, tanto più in una città delicata come la nostra, che si regge su fragili equilibri. Il rischio è quello di ritrovarsi a Venezia senza veneziani”.

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