Stop al reddito di cittadinanza, la preoccupazione di Adico: “rischio povertà per molte famiglie”

Certo, qualcuno se n’è approfittato. O forse più di qualcuno. Ma tante famiglie sono riuscite a sopravvivere proprio grazie a questo contestato strumento che in effetti esiste, con nomi e modalità diversa, in molti Paesi europei. Insomma, il reddito di cittadinanza, demonizzato da molti, ha svolto una funzione non marginale nella lotta alla povertà e ora gli interventi del governo Meloni rischiano di tagliare fuori dal beneficio persone che ne avrebbero davvero bisogno. Per questo, incalza Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, “chiediamo che si presti grande attenzione all’impatto che avrà la soppressione del reddito per molte famiglie che non rientrano nei requisito di reddito definiti dall’esecutivo e che appaiono davvero bassi e stringenti. Se, come temiamo, tante persone non sapranno più dove sbattere la testa allora sarà il caso di rivedere il nuovo meccanismo”.

Come rileva ancora Garofolini, “nella nostra quotidiana esperienza abbiamo a che fare praticamente ogni giorno con persone costrette a vivere con il reddito di cittadinanza e nessuna di loro ci è parsa volerne approfittate della situazione. Quando resti senza gas e luce perché non hai i soldi per pagare le bollette e con il reddito non copri neppure metà fattura, come si può dire che i percettori alla fin fine preferiscono non lavorare perché tanto percepiscono i soldi di quel beneficio economico? Al di là di chi di certo ne approfitta – prosegue Garofolini – siamo convinti che il Rdc sia uno mezzo indispensabile per dare dignità a molte famiglie e da quanto vediamo il nuovo strumento introdotto dal governo, soprattutto con la riduzione dell’ Isee, metterà in ginocchio moltissimi cittadini tanto più in un periodo come questo con l’inflazione a doppia cifra sul carrello della spesa. A nostro giudizio, invece, la vera riforma sarebbe quella del mercato del lavoro. Siamo stufi di sentire che ci sono una marea di posti di lavoro ma mancano le persone disposte a svolgerli. Sono vere e proprie bufale. Sentiamo storie incredibili di persone soprattutto 50enni ma anche giovani che si sbattono da mattina a sera per cercare un’occupazione…risultato? Solo proposte indecenti, contratti da schiavi, retribuzioni vergognose. Dov’è tutta questa offerta insoddisfatta di cui parlano molti datori di lavoro?”

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