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VENDITORI DI RILEVATORI DI GAS SCATENATI, A MESTRE UNA PENSIONATA 90 ENNE NE COMPRA TRE PER 900 EURO. GAROFOLINI: “PRENDONO IN GIRO SOPRATTUTTO LE PERSONE PIU’ ANZIANE”

A volte tornano. Anzi, loro tornano spesso. Con il tesserino in bella vista, la parlantina sciolta e brillante, l’eloquio abile e convincente. Sono i venditori di rilevatori di gas, che già da qualche anno, si presentano nelle case, soprattutto se abitate da persone anziane, e raccontano di fantomatici obblighi di legge, riuscendo a piazzare strumenti del valore di una 20 ina di euro l’uno, a 300 euro per ogni “pezzo”. A Mestre, secondo le recenti segnalazioni (tre nell’ultima settimana) giunte all’Adico, questi venditori porta a porta stanno “battendo” la zona di via Ca’ Rossa e di via Bissuola. Fra i casi giunti alla nostra associazione, il più eclatante riguarda una pensionata 90 enne mestrina che ha acquistato, soldi in mano, tre rilevatori per una spesa di circa 900 euro. A una impiegata 50 enne sono riusciti a rifilare un solo apparecchio, per una spesa di 300 euro, già onorata. “Queste persone si presentano in casa con un tesserino – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Nel corso degli anni i nomi delle società cambiano, quella che si sta presentando adesso, ci dicono le persone che si sono rivolte a noi, si chiama SosGas Di.Ve.Do. srl di Brescia. In pratica il venditore, che si sofferma più volentieri con persone anziane e sole in casa, crea il panico nel proprio interlocutore. Come? Facendo un breve controllo dell’impianto a gas, paventando possibili fughe, annunciando la necessità di adeguarsi alle normative europee, facilitati in questo dall’obbligo, quello sì reale, di adottarsi di valvole termostatiche entro l’anno. Più di qualcuno prende paura e acquista questi rilevatori a un prezzo assurdo, intimorito dal venditore”. C’è da mettere in luce alcune cose. La prima, spiega Garofolini, “è che non possiamo definirla propriamente una truffa o quantomeno è una truffa difficilmente dimostrabile. Il rilevatore probabilmente ha una sua funzione, anche se venduto a un prezzo esagerato”. La seconda è che, “purtroppo, gli amministratori di condominio consentono a tali individui di mettere un avviso all’ingresso del palazzo annunciando la possibile visita di questi operatori del gas”. Però, continua Garofolini, “c’è chiaramente l’ombra del raggiro. Intanto loro non fanno capire di essere dei semplici dipendenti di una società bresciana che vende questo rilevatore e non una azienda che fornisce gas, come fanno invece intendere. In più raccontano di norme che non esistono per creare il panico”. In ogni caso, una scappatoia esiste. “C’è tempo 14 giorni per recedere dal contratto – spiega il presidente dell’Adico -. Lo si fa con una raccomandata con ricevuta di ritorno, ma comunque la modalità è spiegata nella copia commissione rilasciata dall’azienda. Loro chiedono anche il codice iban per restituire i soldi. Invitiamo chi recede a informarsi prima presso la propria banca come comportarsi nell’ ambito di quest’ultima richiesta”.

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