MESTRE. Disagi, problemi di sicurezza, incertezze sul futuro della zona. Via Orlanda bis è fonte di grandi preoccupazioni per sei famiglie che abitano a ridosso di via Orlanda e che, quando aprirà la nuova strada, saranno costrette a cambiare (in peggio) le proprie abitudini, con grandi inconvenienti soprattutto per le persone più anziane, che sono la maggioranza. Così, dopo aver provato in più modi a far sentire la loro voce, le famiglie in questione hanno deciso di affidarsi all’ufficio legale dell’Adico per dare più forza e consistenza alle loro richieste. “Con la prossima apertura di via Orlanda bis – ha spiegato alla nostra associazione Doriano Mestriner, 59 anni, dipendente di una fabbrica farmaceutica – non potremo più utilizzare la stradina che ci porta direttamente in via Orlanda. Dovremo invece prendere un’altra strada sterrata, che sarà pronta probabilmente per fine estate, che passa dietro le nostre case e arriva in via Carlo Martello. Da qui possiamo andare in via Orlanda. Un giro lunghissimo, di quasi un chilometro, contro i circa 200 metri dell’attuale stradina. Senza contare che via Martello è una strada degradata, dove ci sono depositi e molti mezzi in movimento. Abbiamo parlato con tutti ma, al di là delle rassicurazioni, per ora non abbiamo ottenuto risposte rassicuranti”. Adico scriverà una lettera agli uffici competenti, riportando le richieste delle famiglie coinvolte. In particolare, come spiega Carlo Garofolini, presidente dell’associazione, “ci concentreremo su tre principali richieste: la realizzazione di una strada alternativa che permetta alle famiglie di uscire in via Gobbi, l’asfaltatura della nuova strada che porta in via Martello e la sistemazione della stessa, in modo che sia percorribile senza pericoli dalle persone che, ricordiamo, sono per lo più anziane. Capiamo che per Campalto via Orlanda bis possa assicurare un po’ di decongestione dal traffico di attraversamento, ma bisogna tenere conto anche delle esigenze di quelle famiglie penalizzate dalla nuova arteria. Le richieste sono condivisibili e non richiedono particolari sforzi economici, rispetto a quanto si è investito per via Orlanda bis. Siamo convinti che si possa venire incontro a queste persone per rendere meno gravoso l’impatto di quella nuova strada sulle loro abitudini”.